Gli ultimi 10 vincitori del Nobel per la Letteratura da proporre ai tuoi lettori
Ogni anno l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura è un’occasione preziosa per aggiornarti sulla narrativa mondiale e per arricchire il tuo lavoro quotidiano con nuovi spunti di proposta e riflessione. Il 2025 ha premiato László Krasznahorkai, autore ungherese di culto, noto per una scrittura visionaria e impegnativa. Un nome che forse conosci già, o che è il momento giusto per (ri)scoprire.
Se lavori in libreria o in cartolibreria, sai bene che il Nobel non è soltanto una notizia: è uno strumento concreto di valorizzazione del catalogo, un’occasione per rinfrescare la selezione, costruire percorsi di lettura, creare vetrine tematiche, parlare ai tuoi lettori di autori che hanno segnato, e continuano a segnare, la storia della letteratura contemporanea.
In questo articolo ti proponiamo una panoramica dei dieci vincitori più recenti del Premio Nobel per la Letteratura, dal 2016 al 2025. Per ciascuno troverai un profilo sintetico ma critico, l’elenco dei principali titoli disponibili in italiano e un suggerimento su a chi puoi consigliarlo nel tuo lavoro quotidiano con i lettori. Un contenuto pensato per aiutarti a fare la differenza, libro dopo libro.
László Krasznahorkai – Premio Nobel per la Letteratura 2025 (Ungheria)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per la sua opera avvincente e visionaria, che sonda le tensioni tra caos e ordine, tra parola e silenzio.”
László Krasznahorkai, nato nel 1954 in Ungheria, è una delle voci più riconoscibili della letteratura europea contemporanea. Da tempo autore di culto, ha costruito un universo narrativo complesso, attraversato da visioni apocalittiche, ossessioni filosofiche e una scrittura densa e ipnotica. È noto per i suoi periodi lunghissimi, la punteggiatura rarefatta e l’uso intensivo del flusso di coscienza.
In Italia è pubblicato da Bompiani. Tra i titoli più rappresentativi ci sono Satantango, Melancholia della resistenza e Seiobo è discesa sulla terra, romanzi che esplorano il caos politico, il destino umano e la tensione tra bellezza e rovina. Dopo l’annuncio del Nobel, è probabile che vedrai nuove edizioni e ristampe a catalogo.
A chi consigliarlo:
Krasznahorkai è da proporre a lettori molto forti, appassionati di letteratura sperimentale, di grandi architetture narrative e di scritture che sfidano i generi. Ideale per chi legge Thomas Bernhard, W.G. Sebald, David Foster Wallace o ama gli autori mitteleuropei dal tono filosofico e destabilizzante. Un nome che arricchisce lo scaffale della narrativa internazionale più esigente.
Han Kang – Premio Nobel per la Letteratura 2024 (Corea del Sud)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per la sua intensa prosa poetica che affronta traumi storici ed espone la fragilità della vita umana.”
Han Kang, nata nel 1970 a Gwangju, è una delle voci più raffinate e incisive della letteratura sudcoreana contemporanea. Nei suoi romanzi, la prosa si fa poesia, ma una poesia densa, che non evita il dolore. Temi ricorrenti sono il trauma collettivo, la fragilità del corpo, la memoria storica, il rapporto tra vita e morte.
Tra i titoli più noti pubblicati in italiano da Adelphi troverai La vegetariana, il romanzo che l’ha imposta all’attenzione internazionale, Atti umani, che ricostruisce le voci delle vittime e dei sopravvissuti al massacro di Gwangju, e Lezioni di greco, in cui il linguaggio e il silenzio diventano strumenti di esplorazione interiore. Nei suoi testi convivono simbolismo e concretezza, intensità morale e rigore formale.
A chi consigliarlo:
Puoi proporla a lettrici e lettori interessati alla letteratura asiatica contemporanea, ma anche a chi cerca romanzi che uniscono introspezione e tensione civile. È perfetta per chi ama autori come Margaret Atwood o Arundhati Roy, e per chi vuole avvicinarsi a scritture capaci di parlare dell’individuo e della storia con una voce poetica ma concreta.
Jon Fosse – Premio Nobel per la Letteratura 2023 (Norvegia)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per le sue opere teatrali e la sua prosa innovativa che danno voce all’indicibile.”
Jon Fosse è una figura centrale della letteratura norvegese contemporanea, autore di romanzi, poesie e soprattutto testi teatrali. Nato nel 1959, ha sviluppato uno stile riconoscibile per un linguaggio essenziale, l’uso del silenzio, ripetizioni e pause che fanno emergere l’indicibile. Le sue opere esplorano soglie tra quotidianità e spiritualità, azione e sospensione, costruendo un discorso dove la parola è spesso un’eco interiore.
In Italia è pubblicato da La nave di Teseo, che ha reso disponibili opere fondamentali come Trilogia (una delle più accessibili e rappresentative), Mattino e sera, L’altro nome – Settologia I-II e Melancholia I e II. I suoi testi non raccontano storie nel senso classico, ma esperienze interiori sospese nel tempo e nello spazio.
A chi consigliarlo:
È un autore da proporre a chi ama la letteratura introspettiva, esistenziale, priva di orpelli narrativi. Ideale per lettori abituati alla lentezza, alla sospensione, e per chi cerca nella lettura un’esperienza di tipo quasi meditativo. Lo puoi affiancare ad autori come Samuel Beckett, Thomas Bernhard o Emmanuel Carrère, o inserirlo in percorsi su scritture sperimentali contemporanee.
Annie Ernaux – Premio Nobel per la Letteratura 2022 (Francia)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per il coraggio e l’acume clinico con cui scopre le radici, le alienazioni e i vincoli collettivi della memoria personale.”
Annie Ernaux, nata nel 1940 in Normandia, ha rivoluzionato il modo di intendere l’autobiografia letteraria. La sua scrittura, essenziale, lucida e implacabile, trasforma l’esperienza individuale in una forma di indagine sociale. Non racconta semplicemente sé stessa: racconta la storia di una generazione, della Francia del dopoguerra, delle trasformazioni culturali e delle contraddizioni di genere e di classe.
In Italia i suoi testi sono pubblicati da L’Orma editore. Il più noto è Gli anni, opera corale in cui la sua memoria personale si intreccia con la memoria collettiva, seguito da L’evento (che racconta un aborto clandestino negli anni Sessanta) e La vergogna. Dopo l’assegnazione del Nobel, gran parte della sua produzione è stata ristampata in nuove edizioni coordinate, molto curate anche dal punto di vista grafico.
A chi consigliarlo:
Ernaux è un’autrice da proporre a lettrici e lettori attenti alla scrittura autobiografica, all’introspezione senza sentimentalismo, alla letteratura che indaga i rapporti tra individuo e società. Perfetta per chi ha amato Natalia Ginzburg, Annie Proulx o Chimamanda Ngozi Adichie. Ideale anche per percorsi tematici su corpo femminile, diritti, memoria.
Abdulrazak Gurnah – Premio Nobel per la Letteratura 2021 (Tanzania)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per la sua penetrante analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti.”
Abdulrazak Gurnah, nato nel 1948 a Zanzibar, ha vissuto in esilio nel Regno Unito fin dagli anni Sessanta, dopo la violenta rivoluzione nell’arcipelago africano. Questa doppia appartenenza — africana e britannica — attraversa tutta la sua opera, che si concentra sui temi del colonialismo, della migrazione, dell’identità culturale e dello spaesamento.
In Italia è pubblicato da La nave di Teseo, che ha reso disponibili dopo il Nobel romanzi come Sulla riva del mare, Il disertore e Paradiso. La sua narrativa unisce linguaggio sobrio e riflessione storica, raccontando vite marginali e sradicate, spesso ignorate dalla letteratura occidentale.
A chi consigliarlo:
Gurnah è perfetto per chi cerca una narrativa profonda, accessibile ma non semplificata, capace di raccontare il mondo postcoloniale con sguardo empatico ma critico. Puoi proporlo a lettori appassionati di letteratura africana o di romanzi di formazione ambientati in contesti extra-europei. È ideale anche per chi ama autori come Ngũgĩ wa Thiong’o, Jhumpa Lahiri o Chimamanda Ngozi Adichie, o per lettori interessati a storie di migrazione e frontiera culturale.
Louise Glück – Premio Nobel per la Letteratura 2020 (Stati Uniti)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per la sua inconfondibile voce poetica, che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale.”
Louise Glück, nata a New York nel 1943 e scomparsa nel 2023, è stata una delle voci più intense e riconoscibili della poesia americana contemporanea. Autrice riservata, ha costruito un’opera poetica di grande rigore formale e profondità emotiva, incentrata su temi come il dolore, la perdita, la famiglia, il corpo e la natura. La sua lingua è essenziale, diretta, a tratti tagliente, e proprio in questa asciuttezza risiede la sua forza.
In Italia è pubblicata da Il Saggiatore, che ha portato nelle librerie alcune delle sue raccolte più significative, tra cui Averno e L’iris selvatico. I suoi versi spesso si confrontano con i miti classici, riattraversandoli con una sensibilità contemporanea e profondamente femminile.
A chi consigliarlo:
Glück è da proporre a chi legge poesia, certo, ma anche a chi non la frequenta abitualmente e cerca una scrittura intima e filosofica, che parli del quotidiano con profondità senza retorica. È una buona scelta per lettrici che amano autrici come Sylvia Plath o Wislawa Szymborska, o per chi cerca una poesia che interroghi le emozioni senza sentimentalismo. Ideale anche per percorsi tematici su mito, corpo, lutto.
Una doppia assegnazione per il Nobel: Tokarczuk e Handke
Nel 2018 il Premio Nobel per la Letteratura non fu assegnato a causa di una crisi interna all’Accademia Svedese. Per recuperare l’anno mancato, nel 2019 vennero annunciati due vincitori contemporaneamente: Olga Tokarczuk per l’anno 2018 e Peter Handke per il 2019.
Per questo motivo, ecco li riuniamo in un unico paragrafo: due voci molto diverse, premiate lo stesso giorno, che hanno segnato profondamente la narrativa europea contemporanea.
Peter Handke – Premio Nobel per la Letteratura 2019 (Austria)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per il suo influente lavoro che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana.”
Peter Handke, nato in Austria nel 1942, è uno degli autori più discussi e prolifici della letteratura europea del secondo Novecento. Scrittore, sceneggiatore, saggista e drammaturgo, ha costruito un’opera sfaccettata e provocatoria, attraversata da una profonda riflessione sul linguaggio, la percezione, la memoria. La sua scrittura è spesso spiazzante, capace di alternare rigore intellettuale e poesia quotidiana.
In Italia è pubblicato da Guanda ed Einaudi. Tra le sue opere più note trovi Il peso del mondo, Infelicità senza desideri, La donna mancina. Ha collaborato anche con il regista Wim Wenders per la sceneggiatura del film Il cielo sopra Berlino.
A chi consigliarlo:
Handke è una proposta da riservare a lettori forti e curiosi, interessati alla scrittura sperimentale, filosofica, alla letteratura che interroga sé stessa. Puoi proporlo a chi legge Thomas Bernhard, Samuel Beckett o autori dell’area mitteleuropea. È perfetto per chi ama testi che sfidano le convenzioni narrative, o per chi è interessato ai rapporti tra letteratura e cinema, parola e visione.
Olga Tokarczuk – Premio Nobel per la Letteratura 2018 (Polonia)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per l’immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta il superamento dei confini come forma di vita.”
Olga Tokarczuk, nata nel 1962 in Polonia, è una delle voci più originali e affascinanti della narrativa europea contemporanea. Psicologa di formazione, ha sviluppato un’opera in cui la dimensione simbolica, mitica e filosofica si intreccia con una forte tensione etica e civile. I suoi romanzi sono costruiti come viaggi: attraversano luoghi, epoche, culture, spesso sfidando i confini classici della forma narrativa.
In Italia è pubblicata da Bompiani. Tra i suoi titoli più noti trovi I vagabondi (vincitore anche del Man Booker International Prize), Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (una sorta di giallo ecologista e visionario), Nella quiete del tempo e il monumentale I libri di Jakub. La sua scrittura è ricca ma mai compiaciuta, capace di unire profondità intellettuale e piacere narrativo.
A chi consigliarlo:
Tokarczuk è ideale per chi ama i romanzi densi, stratificati, che uniscono spiritualità, cultura e narrazione. Una scelta perfetta per lettrici e lettori che cercano storie fuori dagli schemi, ma anche per chi è interessato alla letteratura dell’Europa orientale. Può dialogare bene a scaffale con autori come W.G. Sebald, Italo Calvino o Clarice Lispector.
Kazuo Ishiguro – Premio Nobel per la Letteratura 2017 (Regno Unito)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per i suoi romanzi di grande forza emotiva, che hanno svelato l’abisso sotto il nostro senso illusorio di connessione con il mondo.”
Kazuo Ishiguro, nato a Nagasaki nel 1954 e cresciuto nel Regno Unito, è autore di romanzi che si muovono tra introspezione psicologica, eleganza stilistica e visione distopica. Nei suoi testi più noti, esplora i temi della memoria, del rimpianto, del non detto, restituendo personaggi che si interrogano su ciò che hanno vissuto — o su ciò che hanno scelto di dimenticare.
In Italia è pubblicato da Einaudi. Due titoli in particolare hanno segnato il suo successo: Quel che resta del giorno, storia di un maggiordomo inglese che ripercorre la propria vita con struggente riserbo, e Non lasciarmi, romanzo distopico ambientato in un’Inghilterra parallela, in cui il dramma esistenziale incontra la fantascienza. Più recentemente è uscito Klara e il Sole, che prosegue questa riflessione sul rapporto tra umanità e intelligenza artificiale.
A chi consigliarlo:
Ishiguro è perfetto per lettori che cercano una narrativa sofisticata ma accessibile, ricca di sfumature emotive e riflessioni morali. È una proposta ideale per chi apprezza autori come Ian McEwan, Julian Barnes o Murakami, o per lettori attratti dalle distopie psicologiche, dai romanzi introspettivi e dalle storie sospese tra realtà e immaginazione.
Bob Dylan – Premio Nobel per la Letteratura 2016 (Stati Uniti)
Motivazione dell’Accademia Svedese: “per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana.”
Bob Dylan, nato nel 1941, è stato il primo musicista ad aggiudicarsi il Nobel per la Letteratura, e la sua vittoria ha suscitato dibattito in tutto il mondo. Ma al di là della provocazione, l’Accademia ha riconosciuto in lui una voce poetica autentica, capace di parlare a intere generazioni, unendo tradizione popolare, tensione civile e potenza immaginativa.
Le sue canzoni, come Blowin’ in the Wind o Like a Rolling Stone, sono ormai parte della cultura collettiva, ma i suoi testi reggono anche la lettura sulla pagina, come poesia. In italiano sono pubblicati da Feltrinelli, che ha raccolto la sua produzione in volumi come Lyrics 1961-1968, Chronicles (la sua autobiografia) e diverse raccolte critiche e fotografiche.
A chi consigliarlo:
Dylan è un autore da proporre a lettori curiosi, appassionati di cultura musicale, o a chi frequenta la poesia in forme non convenzionali. Può essere una proposta interessante per giovani adulti o clienti alla ricerca di un regalo originale. Puoi inserirlo accanto a testi di poesia contemporanea, antologie musicali o all’interno di una selezione crossover tra musica, letteratura e controcultura.
Come valorizzare gli autori Premio Nobel in libreria: 3 strategie semplici ma efficaci
Il Premio Nobel per la Letteratura è molto più di un riconoscimento: per te che lavori in libreria o in cartolibreria è un’opportunità concreta per aggiornare l’assortimento, rilanciare titoli di catalogo e stimolare la curiosità dei lettori con percorsi tematici. Ecco tre idee pratiche per sfruttarlo al meglio.
1. Crea uno scaffale dedicato ai Nobel
Allestisci una selezione visibile con i vincitori degli ultimi anni: bastano 5 o 6 titoli ben scelti per attirare l’attenzione. Puoi usare una segnaletica chiara (“Letteratura da Premio Nobel”) e magari aggiungere brevi schede con consigli di lettura, simili a quelli che hai letto in questo articolo. Questo aiuta chi entra in libreria a orientarsi e ad avvicinarsi anche agli autori meno noti.
2. Organizza percorsi di lettura tematici
Molti Nobel affrontano temi comuni: memoria, migrazione, sperimentazione, corpo femminile. Puoi raggruppare i titoli per argomento, accostandoli anche ad altri autori non premiati ma affini per stile o contenuti. Un piccolo cartello con la dicitura “Se ti è piaciuta Ernaux, prova Ginzburg” può fare la differenza.
3. Comunica sui canali social (o newsletter)
Usa l’assegnazione del Nobel come occasione per proporre contenuti informativi sui tuoi canali. Puoi pubblicare una breve recensione, una foto dello scaffale a tema o un post con la frase: “Hai mai letto un Premio Nobel? Ecco da dove iniziare.” Il tono amichevole e informato rafforza la fiducia del lettore nella tua selezione.
Il Premio Nobel per la Letteratura non è solo un titolo da esporre in copertina: è un’occasione per interrogarsi sul presente della narrativa mondiale, per scoprire voci nuove o per rileggere autori già conosciuti con occhi diversi.
Conoscere gli ultimi vincitori, capirne il valore e sapere a chi proporli ti permette di fare della tua libreria uno spazio vivo, in dialogo con ciò che accade nel mondo dei libri e oltre.
Anche (e soprattutto) partendo da uno scaffale.



