10 esordi italiani del 2025 da riscoprire e proporre in libreria

Nel vasto panorama editoriale italiano del 2025, gli esordi letterari hanno occupato uno spazio sorprendentemente ricco e variegato. Non si tratta solo di novità da scaffale, ma di voci nuove, capaci di raccontare il presente con occhi inediti e linguaggi personali. Alcuni di questi titoli sono usciti nei primi mesi dell’anno e, come spesso accade, rischiano già di essere dimenticati o sottovalutati. Eppure, sono opere prime che meritano attenzione e una riflessione attenta sul loro potenziale.
Per librai e cartolibrai, valorizzare gli esordi significa offrire ai lettori l’opportunità di scoprire nuovi talenti e di affiancarli sin dall’inizio del loro percorso. In un mercato spesso dominato da nomi noti e dinamiche promozionali forti, proporre un autore esordiente è un atto di cura e di competenza, che può fare la differenza nell’esperienza d’acquisto e nel rapporto di fiducia con il cliente.
Questo articolo propone una selezione di 10 esordi italiani del 2025 che si sono distinti per la qualità della scrittura, l’originalità delle storie e la forza delle visioni narrative. Non una classifica, ma un invito alla lettura critica e alla riscoperta di titoli che, anche a distanza di mesi dalla pubblicazione, possono trovare nuove vite sugli scaffali.
La polvere che respiri era una casa – Eleonora Daniel (Bollati Boringhieri)
Un esordio letterario intenso e stratificato, che scava nelle dinamiche di coppia e nel modo in cui gli spazi domestici influenzano l’identità e le emozioni. La protagonista, insieme al compagno, cerca di costruire una casa che sia rifugio, promessa e fondamento di una vita condivisa. Ma il desiderio di un figlio, le attese disattese e l’incomunicabilità incrinano lentamente quel progetto. Il romanzo si distingue per una scrittura densa, poetica ma essenziale, capace di evocare senza sovraccaricare, di toccare senza sentimentalismi.
Perché proporlo in libreria: è un titolo adatto a chi cerca narrativa introspettiva e carica di risonanza emotiva, capace di parlare della coppia, del desiderio di genitorialità e del fallimento delle aspettative attraverso una voce nuova e sensibile.
Può essere proposto accanto a: Addio fantasmi di Nadia Terranova, Una vita come tante di Hanya Yanagihara (per profondità emotiva e indagine interiore).
Malanima – Rosita Manuguerra (Feltrinelli)
Con Malanima, Rosita Manuguerra firma un romanzo d’esordio intenso e poetico, che mette al centro una protagonista giovane dalla voce sensibile e malinconica. La narrazione attraversa l’appartenenza, il legame alle radici, il conflitto tra restare e partire, restituendo un’isola viva, sospesa tra silenzi e desideri, mare e memoria. Una scrittura evocativa, attenta al paesaggio e alle emozioni, capace di far respirare i profumi, i rumori e le ombre dell’isola di sopravvivenza. Una scrittura fisica, frammentata, fortemente espressiva.
Perché proporlo in libreria: è un libro che può colpire chi cerca storie di formazione, che parlano di amicizia, femminilità, identità, di ciò che significa restare o scegliere la partenza. Ideale per chi apprezza scritture che non rincorrono il drammatico, ma scavano nelle tensioni sottili del quotidiano.
Può essere proposto accanto a: Accabadora di Michela Murgia, La più amata di Teresa Ciabatti (per chi cerca storie radicate in territori forti, che raccontano l’identità femminile attraverso il legame con la terra, la famiglia e le scelte difficili del crescere).
La grande sete – Erica Cassano (Garzanti)
Un romanzo d’esordio potente e profondamente evocativo, che pone al centro una protagonista femminile dalla voce sincera, segnata dalla storia ma anche dotata di lucidità. La narrazione si svolge nella Napoli del 1943, in un periodo segnato dalla guerra e dalla penuria: l’acquedotto è distrutto, la città soffre per la mancanza d’acqua, ma è la sete interiore, di senso, di futuro, di libertà, a guidare il racconto. Cassano tesse un romanzo storico con voci vivide, umane, in cui il desiderio di sapere e di essere vista si confonde con la responsabilità, la perdita e la speranza.
Perché proporlo in libreria: ideale per lettori che amano storie di formazione storica, che affrontano il conflitto tra il peso della memoria e l’aspirazione di libertà. È un esordio che non si nasconde dietro il passato ma lo usa per illuminare il presente.
Può essere proposto accanto a: La femminanza di Antonella Mollicone, La levatrice di Bibbiana Cau (per chi cerca storie dove la tensione interiore si intreccia a contesti storici difficili, con protagoniste femminili forti e simbolismi potenti).
Gli anni dell’abbondanza – Maria Costanza Boldrini (Nord)
Con Gli anni dell’abbondanza, Maria Costanza Boldrini presenta un esordio che intreccia romanzo familiare e memoria collettiva, raccontando tre generazioni di donne all’interno di una saga italiana che parte dalla fine dell’Ottocento e attraversa guerre, periodi di fatica, trasformazioni sociali fino al boom economico. La narrazione è ampia, costruita con cura della lingua e delle psicologie, e affronta con lucidità temi come maternità, lavoro, classe sociale, aspirazioni e disillusioni; non manca un tocco di realismo magico dato da un “dono straordinario” che influenza le vite delle protagoniste.
Perché proporlo in libreria: ideale per chi cerca grandi romanzi familiari con uno sguardo storico e sociale, che mettano in dialogo il privato e il pubblico. È una lettura coinvolgente, accessibile ma profonda, da consigliare con facilità.
Può essere proposto accanto a: I leoni di Sicilia di Stefania Auci, Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron (per la capacità di tenere insieme generazioni e trasformazioni culturali).
Festa con casuario – Leonardo San Pietro (Sellerio)
Un esordio ironico, originale e capace di sorprendere, che gioca con i codici della narrativa contemporanea per metterne in luce le crepe. Al centro del romanzo, una festa in villa tra amici (e conoscenti, imbucati) che degenera in un crescendo simbolico: il casuario, animale esotico, pericoloso, imprevedibile, diventa protagonista di una sfida minacciosa, catalizzatrice delle paure, delle ambizioni, delle tensioni latenti. San Pietro sorprende con dialoghi serrati, capitoli brevi, molte voci interni al gruppo, una scrittura che oscilla tra leggerezza e inquietudine, capace di mantenere ritmo e profondità.
Perché proporlo in libreria: è un romanzo ideale per chi ama narrativa contemporanea ironica e sofisticata, storie corali con ambientazioni domestiche che si trasformano in palcoscenici grotteschi e carichi di tensione simbolica. Ottimo per lettori in cerca di qualcosa di brillante ma non banale.
Può essere proposto accanto a: Malbianco di Mario Desiati, Il detective sonnambulo di Vanni Santoni, La vita intima di Niccolò Ammaniti (per chi cerca romanzi che mettono in scena tensioni nascoste sotto la superficie della normalità, ambientazioni borghesi o familiari che si incrinano, e personaggi in bilico tra realtà e simbolo).
Promettimi che non moriremo – Mara Carollo (Rizzoli)
Un romanzo d’esordio delicato e insieme ampio, che racconta la vita di Caterina (Nina) su un arco temporale che va dalla sua infanzia nella montagna veneta fino alla vecchiaia, attraversando guerre, cambiamenti sociali e personali. La voce narrante segue desideri inespressi, paure radicate, sogni ostinati e rinunce, in un contesto rurale dove la fatica è quotidiana ma la speranza e il desiderio di qualcosa di diverso non muoiono. Mara Carollo restituisce con grazia l’intensità emotiva di una vita che brucia e lascia tracce indelebili, e lo fa con una scrittura sensibile, mai patetica.
Perché proporlo in libreria: è un libro da consigliare a chi ama saghe individuali con forte legame con la storia, la memoria, e la femminilità vissuta con tenacia. Perfetto per lettori e lettrici che cercano una narrativa che unisca peso storico e profondità interiore.
Può essere proposto accanto a: L’anniversario di Andrea Bajani, L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito (per chi cerca romanzi di formazione femminile, scritture intense che parlano di crescita, famiglia, desiderio e delle sfide di diventare sé stessi in contesti difficili).
Col buio me la vedo io – Anna Mallamo (Einaudi)
Un esordio narrativo spiazzante e lirico, che racconta la vita di Lucia Carbone, sedicenne studentessa del liceo classico a Reggio Calabria negli anni Ottanta, una ragazza che vive intrecciando il suo quotidiano di ragazza con la presenza costante del segreto, della giustizia cercata, e di un gesto estremo: ha rapito Rosario Cristallo, figlio di un boss locale, per ottenere verità sulla morte di una zia. La voce narrante è intensa, fatta di silenzi, sguardi, contrasti tra sopra e sotto, giorno e notte, luce e oscurità. Anna Mallamo costruisce una lingua personale, ricca di ritmo, contaminata da dialetto e suoni locali, che non teme gli scarti e le tensioni psicologiche, ma resta profondamente concreta.
Perché proporlo in libreria: un libro da segnalare a chi cerca voci forti, adolescenti in bilico tra rabbia e bisogno di appartenenza, storie che parlano di verità e giustizia, ma anche di affetti, famiglia, identità; perfetto per lettori che apprezzano narrazioni interiori dense e ambientazioni meridionali non stereotipate.
Può essere proposto accanto a: L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio, Lo sbilico di Alcide Pierantozzi, Grande meraviglia di Viola Ardone (per chi cerca storie intense e interiori, che esplorano la fragilità, la trasformazione personale e il modo in cui il corpo e la mente plasmano l’identità e il rapporto con il mondo).
Il Dio che hai scelto per me – Martina Pucciarelli (HarperCollins)
Un esordio audace e necessario, che affronta il tema della fede con estrema sincerità e profondità. La protagonista, Alessandra, è una giovane donna cresciuta nella comunità dei Testimoni di Geova, soggetta a rigide regole familiari e religiose che limitano ogni desiderio personale: non partecipare ai compleanni, non ascoltare certe musiche, non leggere libri non approvati, fino al matrimonio “scelto” dalla congregazione. A ventinove anni, la gravidanza diventa il punto di rottura: inizia un percorso di emancipazione e ricostruzione personale, un coraggioso addio a un’eredità religiosa che ha negato la libertà di essere sé stessa.
Martina Pucciarelli alterna riflessione intima e narrazione esistenziale, offrendo una voce limpida e incisiva, che indaga il sacro non come certezza, ma come costrizione, e si confronta con il mondo profano fatto di desideri, amore, ribellione. Non cerca compromessi: il romanzo è dolore, ma anche potenza, amore di madre, forza del cambiamento.
Perché proporlo in libreria: è un titolo perfetto per lettori interessati ai temi della fede vissuta in modo personale, delle religioni che impongono rituali e limitazioni, della libertà di scelta, dell’identità che emerge dal conflitto. Adatto a chi cerca letture che pongono domande scomode, ma si sostengono con empatia e intelligenza.
Può essere proposto accanto a: Mio padre avrà la vita eterna ma mia madre non ci crede di Paolo Valoppi, Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina, L’educazione di Tara Westover (per chi cerca storie che esplorano il conflitto tra fede e libertà personale, la forza delle scelte intime e il bisogno di dare significato al dolore e alla memoria).
Spilli – Greta Olivo (Einaudi)
Un esordio dallo sguardo acuto e lirico, che racconta l’adolescenza di Livia: una ragazza afflitta da una malattia degenerativa della vista, che la costringe a confrontarsi con il buio che avanza, con l’identità che cambia, con la paura di non essere più riconosciuta come prima. La voce narrante è intensa, autentica, fatta di piccole luci e frane interiori, ricordi, desideri di normalità, e delle ombre che tutte le cose portano con sé. Greta Olivo costruisce una lingua essenziale ma poetica, precisa nei dettagli, capace di parlare della fragilità come parte della vita, senza compiacimento.
Perché proporlo in libreria: ideale per chi cerca narrazioni psicologiche intime, storie di crescita in bilico, con temi di perdita, identità, sfide fisiche invisibili. Ottimo per lettori sensibili al punto di vista femminile, alle storie adolescenti che non nascondono il dolore ma cercano una luce.
Può essere proposto accanto a:La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante, Corpi minori di Jonathan Bazzi.
La notte fa ancora paura – Fosca Navarra (Minimum Fax)
Un esordio corale e ipnotico, che intreccia memoria individuale e collettiva, attraversando tempi, geografie e corpi femminili. Fosca Navarra racconta le vite di sei donne, sparse in epoche e luoghi diversi, unificate da un filo invisibile di dolore, eredità, resistenza e desiderio di libertà. Al centro non c’è un padre militante scomparso né una sola epoca politica drammatica, ma un animo che si frattura e si ricompone nel confronto con il passato, con le imposizioni, con l’identità femminile. La voce è lirica, potente nel simbolo (anche attraverso la presenza della gatta Aida), attenta ai dettagli, al corpo, ai silenzi che parlano.
Perché proporlo in libreria: per lettori sensibili alle narrazioni femminili che travalicano i confini del tempo, alla ricerca di romanzi che mescolano storia, memoria, simbolismo. È perfetto per chi apprezza la scrittura che non offre risposte facili ma che apre domande, che mette in luce il peso dell’eredità sul presente.
Può essere proposto accanto a: Settanta acrilico trenta lana di Viola Di Grado, La casa degli spiriti di Isabel Allende (per chi ama narrazioni che intrecciano memoria privata e storia collettiva, con voci femminili potenti capaci di trasformare il dolore e i segreti in racconto corale).
Non solo novità: perché gli esordi meritano continuità
Nel flusso continuo delle uscite editoriali, gli esordi rischiano di sparire troppo in fretta. Anche quando sono validi, originali, promettenti. Ripescarli a distanza di mesi significa spesso vederli con occhi nuovi, fuori dalla pressione promozionale, e riconoscerne più chiaramente la forza o il potenziale.
Per un libraio, valorizzare un esordiente non è solo una scelta coraggiosa, è una proposta che crea relazione. Chi entra in libreria cerca qualcosa che non ha ancora letto, qualcosa che non conosce: i titoli selezionati in questo articolo possono essere risposte convincenti, stimolanti, talvolta sorprendenti.
E non è necessario che un libro sia appena uscito per meritare spazio. Dare visibilità anche a titoli di catalogo recenti è una strategia utile e virtuosa, che permette di costruire uno scaffale più personale, meno legato alla stagionalità e più alla qualità effettiva dei contenuti.
Che si tratti di romanzi intimi o viscerali, politici o psicologici, ogni esordio ha una sua traiettoria che vale la pena di intercettare. A volte basta uno scaffale tematico, un consiglio diretto, o una copia ben posizionata per riattivare l’attenzione.
Il momento migliore per farlo è adesso.